Rudimenti di prospettiva
Per la maggior parte delle persone la storia della pittura quella che conta quella che vale la pena conosci e sta tutta negli anni che vanno da metà del 1400 fino a prima nella cosiddetta arte contemporanea del ‘900.
C’è un motivo nascosto per questo.
La maggior parte delle persone non nota la prospettiva. La dà per scontata, eppure è proprio questo aspetto, nascosto proprio sotto i nostri occhi, il motivo per cui l’arte dal Rinascimento a tutto l’ottocento piace così tanto!
Artisti come Masaccio, Botticelli, Raffaello, Leonardo e Michelangelo sono così apprezzati proprio perché erano maestri nell'uso di questo tipo di artificio nel disegno: la prospettiva.
Vale la pena di familiarizzare con questo strumento magico che rende i nostri disegni “reali”. Dimenticatevi le formule complicate. Qui si parla di idee. Di come trasformare le linee su un foglio in un'esperienza. Di come far dire alla gente: "Ma come hai fatto?"
Oggi vi invito a viaggiare, ad esplorare per gioco i modi con cui l'occhio inganna la mente, e di come la mano può creare illusioni sulla carta.
Incontreremo personaggi curiosi:
La prospettiva frontale, misurata e discreta, che ci mostra gli oggetti di lato, come in un ritratto in posa.
La prospettiva accidentale, più vivace e sbarazzina, che li fa ruotare e danzare nello spazio.
E infine, la prospettiva aerea, la più eterea e malinconica, che dipinge la lontananza con veli di colore e sfumature impalpabili.
Ed ora, armiamoci di matita e affrontiamo questo viaggio nel disegno dal vero, per imparare a domare la prospettiva e catturare l'anima dei luoghi.
Non cercate la perfezione, ma la meraviglia. Non la tecnica, ma la poesia. Perché, come diceva Rodari, "non si vede bene che col cuore".
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